
Special guest writer per il nostro blog è Mattia che sta viaggiando e lavorando in Australia attraverso il nord del Queensland. Ogni settimana scrive il suo diario di bordo per condividere le sue avventure nel mar dei coralli. Questa settimana ci parla della scoperta delle isole più belle in Australia: Whitsundays!
Una striscia di mare fra le dune di sabbia 99,9% silicio cristallino che cambia il suo look a seconda dei venti e delle maree, delle nuvole e delle stagioni, un panorama mozzafiato che lascia chiunque incantato.
Non è assolutamente un caso che la spiaggia principale dell’isola più grande dell’arcipelago delle Whitsundays sia stata chiamata Whiteheaven (Paradiso bianco). La vista dall’alto ti regala un emozione indescrivibile ed indimenticabile, ma, appena poggiati i piedi sulla sabbia (che tra l’altro essendo bianchissima non scotta), le palpitazioni salgono a mille. L’entusiasmo alle stelle. Per non dire poi quando, tuffandomi in quell’acqua limpida e cristallina, ho avuto il piacere di nuotare fianco a fianco e quasi sfiorare diversi esemplari di eleganti squali limone, che non sono affatto pericolosi poiché privi di denti.
In quel paradiso ci sono attraccato navigando, insieme ad un bel gruppo di ragazzi provenienti da ogni dove, su Siska, una barca a vela di 24 metri che in passato ha fatto il giro del Mondo e partecipato a diverse regate internazionali.
La crew composta dal capitano e da due ragazze si è dimostrata molto gentile e simpatica, e ci ha persino insegnato le basi della navigazione (facendomi venire una voglia incredibile di saperne di più).
Abbiamo trascorso la notte sul piano superiore dell’imbarcazione, con un leggero dondolìo a mò di amaca, a raccontare storie e cercare di captare e decifrare quante più costellazioni possibili.
La sveglia è stata fiabesca, nel bel mezzo della fantastica. Ricca colazione con frutta tropicale e giù! Un tuffo fra milioni di coralli e un’infinità di pesci di ogni colore e dimensione. Una nuotatina a tu per tu ed una carezza ad una tartaruga, e qualche incontro ravvicinato con crostacei giganti.
Siamo rientrati nel porto, ed ero sempre più convinto che quella sarebbe stata una delle esperienze più incantevoli della mia vita.
La mattina dopo mi sono reso conto che mi sbagliavo, quando, a bordo di un mini-aeroplano di soli 10 posti, ho avuto l’onore di vedere Witheheven e la barriera corallina dall’alto.
E a questo punto apro una parentesi e confesso: se dico che non ci sono parole umanamente interpretabili per descrivere l’emozione…è perché sono qui con la penna in mano da 40 minuti e proprio non trovo termini adatti ed all’altezza. Quindi mi fermerò con tutto rispetto a descrivere quest’esperienza come “senza parole”.
Il giorno successivo ho impacchettato gli zaini, preso il bus e proseguito il mio viaggio. Sono arrivato a Mackay, una cittadina nel bel mezzo del nulla, dove l’unica cosa bella è stata “nulla”! Infatti dopo un giorno sono scappato verso Rockhampton, un’altra cittadina dove ho incontrato “nulla di nulla”.
Vabbè, dopo tutta quell’emozione qualche giorno di relax ci sta. Ricarico le pile… e mi rimetto on the road!
Mattia Musarò