
La religione animista degli Aborigeni Australiani si basa su una complessa mitologia che ha il suo fulcro nel “Tempo del sogno” (Dream Time), momento in cui gli spiriti ancestrali hanno dato luogo alla creazione.
Le storie ambientate in questa era magica riguardano la creazione di luoghi sacri, piante ed animali e rappresentano il complesso di sapere, credenze religiose e usanze degli indigeni australiani.
Secondo la mitologia aborigena, le anime delle piante, animali e persone sono eterne e immortali: prima di esistere sulla Terra, esistono nella dimensione del Dream Time. Gli spiriti le inviano a popolare la sacra terra e l’uomo ne diventa il custode.
La creazione viene attribuita a dei personaggi mitici che hanno attraversato la terra vergine dandoli forma (i fiumi, le valli, i luoghi sacri). Secondo questa credenza è così che nascono le songlines, chiamate anche dreamtracks: i percorsi del sogno. Questi sono veri e propri cammini, strade attraverso il territorio, marcati da luoghi simbolo. Questi percorsi vengono tramandati con storie, canzoni, danze e pittura. Un indigeno australiano con sufficiente conoscenza di questi miti, ripetendo le parole delle canzoni che descrivono i luoghi, può praticamente navigare attraverso centinaia di chilometri: ascoltare una songline (una canzone della terra) è come camminare e osservare il paesaggio. In alcuni casi, queste canzoni hanno una sola direzione e camminare nella direzione sbagliata è sacrilego. Per esempio non si può scalare Uluru (la famosa montagna rossa), ma solo camminare verso il basso!
Il famoso Walk About è il viaggio iniziatico che ogni individuo deve percorrere nella sua esistenza… e tu sei pronto?
Clara secondo me dovresti scrivere qualcosa sulla condizione dei moderni aborigeni, io ho faticato molto a capire anche perché gli australiani non ne parlano.