
La migration agent italiana Simona Gacina, ci spiega cosa è successo al noto tennista!
“Certo ai media piace fare scalpore per attirare l’attenzione, ci sono tante voci di corridoio ed e’ difficile sapere cosa sia successo con Novak Djokovic al momento dell’arrivo in Australia.
Per fare chiarezza spiegherò più in dettaglio i momenti salienti di questa “saga”!
Genericamente ci aspettiamo che tutti vengano trattati dall’immigrazione in modo uguale e giusto, ma sappiano non solo da questa vicenda che non e’ sempre cosi. Potrebbe sembrare dall’esterno che Novak abbia avuto favoritismi, ma in realtà da quello che adesso leggiamo dalla trascrizione dell’intervista a Novak avvenuta in aeroporto risultante poi in una cancellazione di visto c’e’ stata in primis mancanza di correttezza procedurale. Per questo motivo principalmente, Novak ha avuto modo poi di riottenere il suo visto a seguito l’udienza alla corte federale.
Prima di tutto e’ da sottolineare che Novak e’ arrivato in Australia con un visto 408 che era stato approvato, una approvata esenzione medica, una dichiarazione di viaggio completata ed approvata ed infine con una esenzione di viaggio individuale anche questa approvata. L’esenzione di viaggio e’ stata possibile in questo caso perchè supportata dallo stato del Victoria. Questo tipo di esenzione non e’ solo disponibile ad un giocatore come Novak, ma verrebbe data a chiunque abbia il supporto del governo Australiano o da uno stato perchè la sua entrata e’ percepita di essere nell’interesse nazionale. Quindi ovviamente questi casi sono limitati e una esenzione di questo tipo non e’ facilmente ottenibile per una persona “normale”.
Quindi Novak e’ stato approvato per viaggiare ed imbarcare l’aereo risultando negativo e non ci dovrebbero essere stati problemi all’arrivo a Melbourne. Cosi non e’ stato. Quando e’ atterrato a Melbourne e’ stato detenuto da circa mezzanotte fino poco prima delle 8 di mattina per rispondere a domande. Qui vorrei subito sottolineare che il tempo massimo in detenzione per interviste e’ di 4 ore, dopo le quali il soggetto deve essere rilasciato dalla detenzione. Questo non e’ successo. In addizione a questo Novak non ha avuto modo di avere supporto/rappresentanza per rispondere alle domande prima della cancellazione. L’ufficiale che gli aveva inizialmente dato tempo fino a 8:30 per parlare con i suoi avvocati ed assisterlo, ha proceduto a cancellare il visto poco prima delle 8.
Il motivo della cancellazione e’ stato basato sul credere che Novak rappresentasse un pericolo per salute della comunità Australiana nonostante la presenza di test negativo ed esenzione medica approvata. Novak in questo caso non aveva circumnavigato il sistema in alcun modo e dimostra di avere completato tutto quello richiesto per entrare in Australia. In corte, la cancellazione e’ stata revocata perche’ l’ufficiale all’aeroporto non ha rispettato i diritti di Novak cancellando il visto prima che potesse parlare con i suoi avvocati dopo quasi 8 ore di detenzione. Sappiamo anche durante le quasi otto ore di intervista Novak e’ rimasto cortese e cooperativo, anche questo assistendo il giudice a decidere in suo favore.
Quindi in sommario quando leggiamo le trascrizioni di quello che e’ successo in aeroporto e dalle informazioni che possiamo avere tramite la corte, appare chiaro che in questo caso Novak sia stato trattato in modo ingiusto e non in rispetto della procedura di legge che a lui e’ stata palesemente negata. E la saga non è ancora finita, aspettiamo gli ultimi sviluppi!”
Simona Gacina
Senior Registered Migration Agent
MARN 1573719