![trasferirsi in Australia](http://www.dreaminaustralia.com/wp-content/uploads/2024/02/trasferirsi-in-Australia.jpg)
Ospite del blog di Dreamin’Australia è questa settimana Andrea (our miracle golden boy!), giovanissimo ma…
“Sono Andrea ho 26 anni e vengo da Otranto un piccolo paese nella provincia di Lecce in Puglia, ho iniziato a lavorare in hospitality stagionalmente a 15 anni.
Dai 16 anni anni avevo già l’esigenza di provare nuove esperienze all’estero e appena ho conseguito il diploma alberghiero sono andato a Londra per migliorare l’Inglese. Dopo sei mesi ho capito che non era l’esperienza che cercavo e quindi dopo essere tornato in Italia, mia cugina che all’epoca era Brisbane mi chiese se volessi provare a fare un’esperienza in Australia, così ho comprato il biglietto di sola andata.
Cosa hai fatto appena arrivato?
Arrivai la prima volta in Australia a Brisbane nel 2017 con un working Holiday Visa e appena atterrato ho trovato l’idea che io mi ero fatto “dell’America” o meglio quell’idea “holliwoodiana dell’America dove tutto è possibile”.
Una volta lì ero abbastanza indeciso se iniziare direttamente a lavorare in ristorazione oppure andare a fare gli 88 giorni di farm per poter rinnovare il visto.
Così dopo un mese di esplorazione sono partito per le farm e sono andato a Stanthorpe. Essere in farm mi è piaciuto così tanto che ci sono rimasto per otto mesi interi.
Credo che quello sia stato uno dei periodi più belli della mia vita: ero a contatto con la natura, toccavo la terra tutti i giorni, mi svegliavo quando sorgeva il sole e andavo a letto quando tramontava. Eravamo un bel gruppo di persone tutti europei e creammo una vera e propria famiglia allargata.
Raccontaci di cosa poi hai fatto a Melbourne
Ho deciso poi di tornare in Italia nel luglio 2018 perché mi mancava casa e una volta ritornato mi chiedevo perché l’avessi fatto! Mi sono preso un anno per viaggiare e nell’ottobre 2019 sono tornato in Australia, questa volta a Melbourne.
Qui ho iniziato a lavorare in ristorazione dopo quattro giorni dall’arrivo. Dopo qualche mese nel marzo 2020 arriva il COVID e gli anni seguenti sono stati abbastanza pesanti, basti pensare che quello di Melbourne è stato il lockdown più lungo al mondo.
Dopo aver completato i tre working Holiday Visa decisi di richiedere uno studente visa che mi potesse dare la possibilità di rimanere in Australia per altri due anni; ho frequentato con successo il corso di Travel & Tourism management da Academies Australasia Polytechnic per il quale ho conseguito il diploma.
Nel frattempo il ristorante dove lavoro attualmente mi ha contattato per propormi una posizione da restaurant manager che mi avrebbe dato dato la possibilità di applicare per lo sponsorship visa TSS 482.
Così nel luglio 2023 ho avuto per questo visto che dura 2 anni. Se tutto dovesse andare bene potrò richiedere il permanent resident alla fine di questo visto.
Come ho detto prima la prima volta che sono arrivato in Australia ho avuto l’impressione di essere in America o quantomeno dell’idea che io avessi di America. Poi col tempo mi sono reso conto che soprattutto Melbourne è una città molto europea ma mentalmente più aperta. È una città veramente multiculturale dove si apprezzano le differenze e la gente è molto più libera di esprimere se stessa rispetto al posto da cui vengo.
A livello lavorativo è una città che offre tante possibilità, la gente si può reinventare dall’oggi al domani e si da tanto spazio alla vita personale.
Cosa ti piace di Melbourne?
Melbourne e le grandi città australiane in generale sono molto inclusive e c’è molta empatia. Ad esempio i tram che girano per la città sono disegnati con bandiere arcobaleno e frasi inclusive e la maggior parte dei bagni pubblici sono genderless. Le manifestazioni a favore dei diritti umani sono all’ordine del giorno.
Io mi definisco un attivista, ma si puoi fare sempre di più: nel mio piccolo cerco di essere ed esprimere me stesso senza avere troppa paura di quello che possa pensare la gente e di far notare alla persone che ho intorno il peso di commenti che derivano da pregiudizi sociali anche se non detti con cattiveria.
Sono sincero non ci sono aspetti dell’Australia o di Melbourne che non mi piacciono forse l’unico è di essere così distante da casa e dalla mia famiglia
La cosa più brutta che mi è successa in Australia è stata dover vivere il periodo del COVID lontano dalla mia famiglia e la cosa più bella invece è stata quella di aver conosciuto le persone che ho attualmente nella mia vita. Mi hanno dato la forza di affrontare quel periodo standomi vicino e averle con me mi fa sentire un po’ meno la distanza da casa.
La cosa che mi piace di più di Melbourne e che è una grande città ma a misura d’uomo: metto il piede fuori di casa e ho la possibilità di mangiare vietnamita cinese messicano o indiano. il centro città è distante 15 minuti dal mare e che solo qui la gente che guida sa cosa vuol dire girare a destra da sinistra.
E il futuro?
Per quanto riguarda progetti futuri adesso il primo obiettivo è quello di arrivare al Permanent Visa. Nel frattempo sto frequentando un corso di fashion design che è una mia grande passione, mi sento proiettato verso il futuro e pronto ad accogliere ogni idea e novità!