
Salvatore Bonanno agronomo con specializzazione in Agro Ingegneria e di Palermo ci racconta di come sia riuscito a farsi strada nel suo settore e ci racconta cos’è una Modular Farm, come funziona e perché rappresenta il futuro dello sviluppo sostenibile e la salvezza del pianeta:
“Sono Salvatore ho 33 anni e sono ormai passati tre anni da quando ho lasciato Palermo per atterrare nella terra dei miei sogni, sfruttando il famoso visto di vacanza lavoro working holiday.
Perché l’Australia?
Tutto è iniziato guardando da piccolo con i documentari di Steve Irwin e le sue avventure tra natura e animali selvatici: appassionato di tutto questo pensavo un giorno di andare in Australia e ripercorrere le orme del mio idolo.
A volte i sogni svaniscono con l’età, mentre il mio sogno è cresciuto raggiungendo una consapevolezza più adulta.
Ho provato a cercare un opportunità nel Bel Paese e tra lavoro non retribuito, mille concorsi, decido infine di andare prima a Londra e poi con una borsa di studio negli USA, a fare ricerca su tecnologie e sistemi agro-tech presso l’Università della Georgia. Tornato in Italia mi hanno detto “no grazie non siamo interessati” dopo qualche lavoretto a 30 anni ho preso il volo per Brisbane.
Parlaci del lavoro in farm appena arrivato in Australia
Arrivato qui decido subito di andare a lavorare le Farm per i famosi 88 giorni che mi avrebbero permesso di ottenere un secondo visto working holiday. Grazie ad un ragazzo italiano conosciuto in ostello, arrivo Gatton e poi a Stanthorpe due piccoli paesi un paio d’ore da Brisbane.
I primi giorni di lavoro terribili anche se nella mia vita sono stato molto spesso nei campi per la mia professione, trovarsi dietro un trattore a raccogliere cavolfiori sotto il sole australe non è il massimo. Si passava tra temperature afose di 35 e più gradi a piogge torrenziali. Si iniziava alle 5 di mattina, machete tra mani congelate a causa delle temperature basse prima dell’alba e si camminava dietro un trattore.
Come passavano le giornate? Tra un cavolfiore inscatolato e l’altro, contando i feriti per errore di taglio con il machete, litri acqua da bere per non morire disidratati, pensieri “ma chi me l’ha fatto fare” conoscendo ragazzi provenienti da tutto il mondo condividendo tante risate, chiacchiere e litigi.
E poi il tuo sogno si è realizzato con la Modular Farm
Ho cominciato a inviare curriculum e cercare posizioni inerenti alla mia figura professionale, alla fine un giorno venni contattato per un colloquio da una azienda agricola, quando si pensa al lavoro in agricoltura si pensa molto spesso ai tipici paesaggi bucolici dell’entroterra specialmente qui in australia, e invece l’azienda agricola si trova all’interno dell’area urbana di Brisbane.
L’azienda la Modular Farms Australia è una vertical farm ovvero una sistema in grado produrre vegetali in ambiente controllato, container modulari 12x3x3 metri, usando tecniche di coltivazione fuori suolo come l’idroponica, dove il sistema produttivo si sviluppa in verticale rispetto ai tradizionali sistemi agricoli i quale sviluppo è orizzontale. Questo tipo di farm e in grado di ottimizzare spazio e tempo per produrre più quantità, riducendo l’uso di acqua: nello specifico è in grado di catturare e utilizzare l’ acqua presente nell atmosfera sotto forma di umidità. In questo modo si abbattono i consumi idrici dell’80-90 % rispetto all’ agricoltura tradizionale.
Ogni container è capace di produrre quanto più di 2 acri di terreno. All’interno il sistema di coltivazione idroponico composto da torri di produzione verticali, ospita’ diverse varietà di piante: kale, basilico, lattuga, rucola e tanto altro ancora. L’ambiente interno viene controllato e modificato attraverso sensori che rilevano: temperatura, umidità anidride carbonica e intensità luminosa.
Tutti i dati vengono costantemente trasferiti attraverso una rete wifi ad un software che gestisce il monitoraggio ed elaborazione dei dati; attraverso questo sistema che riesco a controllare comodamente dal mio smartphone con un’applicazione oppure dal mio laptop sono in grado di monitorare cosa accade nella farm 24/7 dovunque mi trovi. Con tale sistema di controllo ambientale indipendentemente dalle condizioni esterne sono in grado di dare alle piante le più favorevoli condizioni ambientali per la crescita.
Mentre l’illuminazione all’intero e garantita da un sistema di illuminazione LED in grado di fornire alla pianta l’esatto spettro luminoso e durata per ottimizzare la fotosintesi e incrementare la crescita delle piante. Una dei fattori positivi, del controllo ambientale e l’utilizzo dei LED, riguarda la riduzione dei tempi di crescita delle piante. Infatti posso raccogliere la lattuga oppure il basilico in 4-5 settimane dalla semina. Il mio lavoro presso la Modular Farms va dalla ricerca e lo sviluppo del sistema, alla gestione di tutta la filiera dalla semina fino alla raccolta e terminando con la vendita al cliente per lo più ristoranti locali e fruit shop ma anche la vendita diretta a km 0.
Uno degli aspetti più coinvolgenti e senz’altro la possibilità di dialogare e collaborare con altre aziende dello stesso tipo in giro per il mondo, specialmente in USA canale preferenziale in quanto li la diffusione di sistemi come questo e una realtà molto forte soprattutto nelle grandi città’ come New York oppure Chicago.
Il futuro dell’agricoltura sostenibile e il futuro del pianeta
Nel 2050 saremo più di 9 miliardi di bocche da sfamare, i metodi tradizionali per produrre cibo non basteranno per sfamare la popolazione mondiale in modo sostenibile. Oggi con 7.7 miliardi di persone la superficie mondiale per le produzione vegetali copre una superficie pari a quanto il Sud America, dove il 70 % dell’acqua utile sul pianeta è indirizzato all’agricoltura. I cambiamenti climatici e altri fattori antropici stanno riducendo drasticamente il suolo disponibile per l’attività agricola. In questo scenario disastroso l’industria delle vertical farm e delle urban farm potrà dare un forte contributo ad uno sviluppo più eco-sostenibile per tutti noi”.